SKANNERS: DIRTY ARMADA

Cosa succede quando un gruppo di bolzanini decide di mettersi a fare Heavy Metal, in pieni anni '80, e di farlo un gran bene? Succede che si crea un fenomeno che guida la cavalcata delle band italiche verso l'Europa intera, invece di aspettare passivamente che, come al solito, sia l'Europa a venire da noi. Nel 1986 gli Skanners pubblicano il loro disco d'esordio, "Dirty Armada", ed è storia: il pubblico scopre che il Metal è anche italiano, i concerti si susseguono, le apparizioni di spalla alle grandi band del momento non si contano; si arriva addirittura (e per l'epoca era un gran risultato) ad un tour da headliner in giro per l'Europa. La storia degli Skanners non è purtroppo proseguita con la stessa fortuna degli esordi, ma tra i vari alti e bassi sono comunque riusciti a superare il ventennio di attività. "Dirty Armada" è in quest'ottica una pietra preziosa, uno di quei dischi che aspettano sempre di essere riscoperti. La carica di genuino Heavy Metal ottantiano che permea questo disco rappresenta da un lato un testo di studio per la storia della musica pesante, dall'altro un piacevole ascolto ricco di quelle sfumature spontanee e dirette che troppo spesso si perdono nelle maxiproduzioni moderne. La My Graveyard, occupandosi di ristampare questa chicca datata 1985, sfida il mercato delle novità e prova a rilanciare una band che ha avuto fin troppa sfortuna, ma che ancora oggi ha una grinta invidiabile. Non solo: si preoccupa anche di procurare un'edizione particolarmente golosa di questo gioiello, corredandolo di due bonus tracks e due video, rendendolo così ancora più appetitoso. Se questo non è un motivo sufficiente per mettersi a studiare, non so cosa lo sia...