SIREN: The Row
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11/05/2015Uno dei luoghi comuni più famosi, quando si parla di musica, è quello che il cantato italiano si sposa male con la musica rock. Ci sono stati gruppi italiani che hanno confermato questa tesi, e altri che l'hanno smentita. Dipende dai punti di vista, e ovviamente dall'abilità nel saper confezionare un buon testo. Tutto questo per dire che a volte la lingua inglese non è la scelta migliore: esempio lampante è dato da 'The Row', disco di debutto dei pesaresi Siren, rock band nel senso più "pulito" del termine. Riff di chitarra, bei ritornelli, buone sezioni ritmiche, elementi elettronici piuttosto ridotti. Il bello è che il tessuto sonoro è anche convincente: canzoni come "Wave", "Lonely Dance" e la devastante "Spit" sono le classiche killer track da concerto. Precise, ruffiane, coinvolgenti. Calza a pennello anche il timbro vocale del cantante. Molto meno bene invece i testi, che purtroppo sembrano scritti da gente che ha poche idee in testa: troppi "I don't know", "hey", "I wanna/don't wanna go away", "I wanna make noise and confusion". Adesso, dite quello che volete, ma prendete anche le pop e rock band più in voga del momento: nessuna di esse scrive dei testi così frivoli. Considerando che l'intero disco è cantato in inglese, questo non è un difetto da poco.
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