SHAKRA: INFECTED
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18/05/2007Ci sono bands che, nel panorama della musica hard 'n' heavy, si dimostrano in grado di offrire elevati standards qualitativi ad ogni uscita, ed altre che invece dimostrano di soffrire di tanto in tanto di chiari lapsus compositivi, restituendo per tale motivo prodotti deludenti e non sempre all'altezza delle aspettative. Gli Shakra, lo avrete già capito da voi, fanno indiscutibilmente parte (almeno per il sottoscritto) della prima corrente appena citata, un'affermazione motivata dall'ineccepibile validità dei diversi album sin qui rilasciati nel corso della propria eccelsa carriera, arrivata con il qui presente "Infected" a tagliare il traguardo del sesto lavoro in studio. L'attesa dei fans, in particolare dopo la peculiare strada intrapresa dalla band con il precedente "Fall", si era innalzata notevolmente alla notizia dell'imminente rilascio sul mercato del qui discusso "Infected", cd distribuito ancora una volta sotto il patrocinio dell'ormai più che rispettabile AFM Records, già partner dei rockers elvetici per quanto concerne la pubblicazione del già citato "Fall". "Infected" rappresenta un perfetto anello di congiunzione tra il proprio predecessore e il giustamente acclamato "Rising", il tutto a fronte di una proposta che, abbandonati i riferimenti cupi e malinconici dell'album del 2005, riscopre il solido e potente incedere ben identificato col marchio Shakra, senza però abbandonare l'approccio maggiormente attuale nel sound. Il risultato è racchiuso in una serie di composizioni granitiche e senza compromessi, contraddistinte da un marcato tiro sonoro e dal solito incisivo lavoro di produzione, caratteristica mai latitante nelle uscite del gruppo europeo. L'unione di tutti gli elementi sin qui citati non poteva se non regalare l'ennesima esaltate parentesi discografica, perfetta per raccogliere i pareri positivi di molteplici schiere di ascoltatori quali gli amanti del classico e quadrato hard-rock del vecchio continente e i sostenitori delle sonorità pesanti dei giorni nostri, fette di audience che, grazie all'alto livello qualitativo del sound ivi proposto, non potranno se non alzare il proprio pollice di fronte a tale ennesima e affascinante vittoria creativa di Mark Fox e soci. Prima di concludere, una breve riflessione: a cosa servirebbero recensioni come questa se tutte le bands fossero come gli Shakra? A poco direi, poiché i cd si comprerebbero assolutamente a scatola chiusa.
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