SCARECROW : Scarecrow III
data
01/01/2025Dopo un primo lungo brano strumentale dalle tinte orientaleggianti, i russi Scarecrow mostrano la loro intima essenza musicale, tra esoterici passaggi e un retrogusto blues. Parliamo di heavy doom metal, radici Black Sabbath di primo acchito e, a livello vocale ma non solo, citazioni ai maestri Led Zeppelin. Intreccio che ci trasporta in vetusti sentori, pur non ridondando di già sentito e nemmeno cadendo nella categoria dei cloni di realtà già sentite. III è sound certamente collaudato, ma non per questo privo di soluzioni personali. Full-lenght che vive di un’intensità interpretativa della chitarra notevole, unitamente a divagazioni progressive, il tutto però sulfureo, decisamente heavy doom nell’anima. Gli sviluppi non sono però sempre così pachidermici, così da creare delle commistioni con altre culture e lasciando via via spazio a quelle ambientazioni viste nell’intro di cui vi abbiamo accennato prima. Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio gioiello del filone, perché se da un lato certe influenze potrebbero lasciarvi legati al passato, dall’altro troviamo che questo “rispetto” verso certi dogmi sia l’ispirazione da cui poi questi artisti si esprimano. C’è una teatralità intrinseca nei pezzi, una capacità di collegarsi all’anima dell’ascoltatore che non lascia dubbio sulla qualità di un progetto che vi consigliamo per ogni aspetto. Il dialogo che nasce tra musicista ed ascoltatore smuove qualcosa che va al di là di antiche passioni, perché l’imprevedibilità e il maestoso entusiasmo instillato nelle note di Scarecrow III non può lasciarvi indifferenti. Un lungo cammino vi aspetta in voi stessi, orizzonte lambito da sabbie dagli orientali colori, coscienza che echeggia in solennità di intenti.


Commenti