SALTATIO MORTIS: WER WIND SAET
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08/11/2009Giunti alla loro settima release, i teutonici Saltatio Mortis si presentano al mercato ostentando grandi variazioni stilistiche in quella che da nove anni è la loro proposta musicale. Ostentando, in realtà, un'esagerazione: sono infatti sette dischi che il combo propone un Medieval Rock di elevata qualità, certo, ma senza grandi innovazioni a sostenerlo. I pezzi sono intriganti, le melodie entrano facilmente in testa e ci rimangono anche, almeno per un po'; questo però non basta a rendere degno di nota questo "Wer Wind Sæt", non foss'altro che per il semplice fatto che di dischi così ce ne sono a bizzeffe. La differenza rispetto a tanti altri compagni di scuola sta nella matrice più marcatamente Rock (che è forse l'unica "grande" novità di questo disco: dopo avere esplorato un po' tutti i possibili agganci della musica medievale, sono arrivati a fare un disco Rock suonato con strumenti medievali a fianco di quelli tipici del succitato genere). Per il resto non si nota nulla che possa attirare l'attenzione di chi già non sia interessato al genere. Resta apprezzabile il cantato in tedesco, e spicca la partecipazione di Doro Pesch come vocal guest su 'Salome', forse il pezzo migliore di tutto il disco; ciononostante, portare a termine l'ascolto risulta alquanto lungo ed impegnativo, quasi stancante: passata la metà del disco, infatti, il tempo pare dilatarsi fino a far apparire la durata complessiva ben superiore a quella effettiva. Nè promossi nè bocciati, quindi: semplicemente, si confermano una band dalle ottime capcacità tecniche e compositive ma con poca creatività a sostenerle.
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