SAINT: Crime Scene Earth 2.0
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19/04/2010Il termine 2.0, coniato circa quattro anni fa nel ristretto campo del world wide web, indica generalmente un aggiornamento (al fine di correggere gli errori), in questo caso di un prodotto musicale, rispetto alla versione originale, la 1.0 per intenderci. 'Crime Scene Earth', settima fatica degli americani Saint, è stato già recensito da Hardsounds, e quindi vi rimando ad esso per i particolari dell’album uscito nel 2008, qui invece ristampato dalla Retroacrive Records con un nuovo artwork, rimasterizzazione ad hoc, nuovo missaggio e, nel caso delle vocals, anche re-recording. Per farla breve i contenuti musicali della ristampa sono gli stessi dell’originale se si escludono sei tracce all’epoca cantate per imprecisati motivi dal bassista Lynch al posto del vocalist Kramer (presente solo in tre), e qui riproposte col cantato di quest’ultimo. Apparentemente, quindi, ci si troverebbe davvero di fronte alla versione 2.0 dell’album, ma basta infilare il dischetto nel lettore e, anche senza doverlo ascoltare con le cuffie per cogliere meglio i particolari, ci si accorge facilmente che è cambiato tutto per non cambiare nulla. 'Crime Scene Earth' suona male come già faceva nel 2008 al punto da sembrare un demo inciso con pochi mezzi, o un album misteriosamente vintage non solo in termini di suoni (Judas Priest vecchia era), ma soprattutto per una produzione riferibile ad un'epoca in cui tutto era analogico e ci si doveva accontentare. Suoni impastatissimi, basso inudibile, una batteria che pare registrata in un bagno pubblico mal insonorizzato, voci sottoprodotte. Insomma, veramente un grosso passo falso per la christian metal band made in USA e per l’etichetta che, se ha svolto un ottimo lavoro dal punto di vista della confezione (valuable digipack possiamo senz’altro affermare), non si può affermare lo abbia fatto per il contenuto pubblicizzato.
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