SADISTIK EXEKUTION: FUKK II

Se esistesse un premio per il gruppo più stroncato della storia credo che i Sadistik Exekution lo vincerebbero senza molti problemi. Strano però che quando a chi si professa amante di musica estrema arriva nelle mani un album realmente estremo: senza tastiere, partiture jazz o quant'altro non lo sappia apprezzare, non che i S.E. si facciano dei problemi nel venire costantemente derisi ad ogni loro uscita discografica, anzi. Come da tradizione il gruppo austrialiano non ha la minima intenzione di cambiare l'approccio alla composizione che da più di 14 anni utilizza, ovvero cercare di suonare il più minimale possibile miscelando insieme death-thrash-grind e black metal. Quello che ne risulta è sostanzialmente, come potete ben immagine, "k.a.o.s non musica" con batteria in perenne tupatupa, chitarre slabbrate e screaming\growl da oltretomba. Un pò primi Impaled Nazarene, un pò Bestial Warlust, un pò Sarcofago ma con un'attitudine che ha come fondamento quello di non prendersi troppo sul serio, divertendosi suonando senza per forza spararsi dei segoni mentali sui massimi sistemi. "Fukk II" arriva dopo due anni di silenzio ed è il seguito di quel "Fukk" che tanto è girato nel mio lettore cd, ovviamente non ci si allontana minimamente dal tipo di sound dei Sadistik, quei depravati di Dave Slave e Rok non hanno la minima intenzione di evolversi, migliora un tantino la produzione ma il resto è in pieno raw style. La frase fatta che si usa in questi casi è la solita "o li si ama o li si odia", ma come non si fa ad amare pezzi come "Inner Spiritual", "Homicidal Sewerside", "Arkhon The Grave Robber" e il manifesto "Fukking Death Metal"? Pura poesia delirante. Se ogni tanto sentite il bisogno di accantonare qualsiasi cosa stavate ascoltando fino a un minuto prima e di mettere sul piatto, o inserire nel lettore, un disco senza molte pretese, concepito con quel grado di grezzume e ignoranza tipica del punk rozzo alla GG Allin, questo è il lavoro che fa per voi.