RILEY’S L.A. GUNS: The Dark Horse
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09/02/2024Il tempo non è stato galante con Steve Riley (rip: ci ha lasciati lo scorso 24 ottobre). Beghe legali a parte con gli ex colleghi Phil Lewis e Tracii Guns, Riley ha fatto in tempo a riprendere in mano le redini ripartendo dalla medesima formazione del deludente ‘Renegades’, ma forte di un nuovo spirito e con la giusta attitudine ha finalizzato le idee riversandole in ‘The Dark Horse’. Il nuovo album non solo diventa il suo lascito, ma rappresenta il personale riscatto per l’ex motore ritmico dei Wasp, anche con i Keel per un fugace passaggio, grazie ad un suono perfetto in armonia con l’anima street garage del gruppo, catturata tra le quattro mura degli Stagg Street Studios. ‘The Dark Horse’ condensa le varie sfumature sonore dei vampiri del Sunset Boulevard, dalle piacevoli decadenti melodie gotiche al punk, senza tralasciare quelle profonde radici musicali ancorate nei seventies con David Bowie come faro guida. Ma è Kurt Frohlich la nota piacevole, finalmente si è ritagliato il ruolo da protagonista, dimostrandosi abile a barcamenarsi in ogni contesto. È difficile riuscire ad ipotizzare un futuro per questa reincarnazione degli L.A. Guns, ma quel che preme oggi è dare risalto ad un pugno di canzoni carismatiche, a partire dalla rompi ghiaccio "Overdrive", perfetta per una corsa notturna in auto in dolce compagnia, oppure la cazzuta title track che sembra uscita dalla penna di Mike Ness (Social Distortion): catchy e gotica nel ritornello, sarebbe adatta all’airplay radiofonico. Abbiamo tra le mani un album vibrante, dal quale poter attingere varie frecce vincenti: ci piace pensare a Steve che lassù cavalca tra le stelle in groppa al suo cavallo dal manto oscuro.
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