RAINTIME: PSYCHROMATIC
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31/03/2010Se litigando col vostro partner avete distrutto tutti i piatti di casa, questo disco potrebbe essere un ottimo rimpiazzo. Non per essere eccessivi nei confronti di band non ancora affermate, ma quando ci vuole ci vuole, e purtroppo i Raintime, col loro poco convincente Power metal un pochettino prog che vorrebbe passare per Death melodico solo per gli sporadici growl accostati a una fastidiosa voce pulita, non convince per nulla e annoia terribilmente. Potremmo dire che il disco si salva finché resta in ambito power (“I Want To Remember” e “Shift” non sfigurerebbero in un album dei Sonata Artica), pur non offrendo nulla di particolarmente significativo, soprattutto a causa della voce monocorde di Claudio Coassin. Poi quando si cerca di pigiare il pedale dell'estremo cadono proprio le braccia: a quel punto i suoni diventano appena appena più aggressivi, alla voce insulsa da band frangettata viene accostato un innocuo growl, e il resto della band, alla ricerca di una pretesa aggressività, abbandona in parte quella delicata anima melodica da power, che in fondo è l'unico vero punto di forza, se si escludono la buona produzione e una certa perizia tecnica. Qualche blast beat simil-death e vagamente *core moderno non aiuta certo a salvare il carrozzone, perchè è il songwriting che non funziona proprio: i riff sono piatti e banali, le melodie funzionano in maniera rapsodica, con pochi guizzi di creatività. Un altro aspetto pregevole, o quantomeno positivo, sono i passaggi progressive a là Evergrey, che permettono ai ragazzi di far sfoggio delle non indifferenti doti tecniche, anche se in realtà non aggiungono granchè all'insieme. Che dire, è vero che questo modo di suonare non ston se paragonato all'attuale andazzo, però un briciolo di personalità non guasterebbe.
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