PAVOR: FURIOSO
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06/06/2005Esistono capolavori che senza i consueti passaparola tra i fans rischiano di rimanere sepolti da fiumi di mediocrità. Non sono certo loro a cercarti come capita con dischi dello stesso genere ben più famosi che vengono (a ragione) pubblicizzati ovunque, ma scovarli sta alla capacità di ricerca del singolo, e per ricerca intendo quella voglia di "scommetere" su un gruppo che certamente non ha lo stesso blasone di Cynic, Atheist e Pestilence ma che nulla ha da invidiare ai colleghi più illustri. I Pavor sono un gruppo tedesco attivo dal 1987, dopo un Ep oramai introvabile hanno realizzato nel 1994 il primo full length dal titolo "A Pale Debilitating Autumn", un lavoro che già dimostrava le capacità tecniche del quartetto e che faceva intravedere un'attenzione maniacale nella cura degli arraggiamenti. Ma è con il secondo album uscito nel 2003 che il gruppo fa letteralmente il botto: "Furioso" infatti contiente 8 gioielli di rara bellezza supportati da una produzione eccelsa che valorizza tutti gli strumenti, cosa che non era avvenuta nel precendente lavoro sopratutto per quanto riguarda il sound della batteria ingiustamente messa in secondo piano. Un album brutalmente complesso, colmo di cambi di tempo, assoli à la Theory In Practice, parti jazzate e che contiene una sezione ritmica di indiscusso valore. Il basso in mano a Rainer Landfermann danza lungo il pentagramma con una disinvoltura impressionante, in "Furioso" sentirete tra le più belle linee di basso che vi siano capitate di ascoltare, "Inconsistent ClayBlood Totemist" - tanto per citare un pezzo - contiene quello che probabilmente si candida a diventare il miglior assolo mai apparso su un album metal. Non capita così spesso di imbattersi in un bassista di questo valore, con anni di jazz alle spalle e una conoscenza della teoria armonica fuori dal comune, un talento che nei Pavor viene valorizzato a dovere e trova la sua perfetta dimensione. Per chiudere il cerchio, il growl di Schwartz si assesta prevalentemente su tonalità alla Mullen ma non disdegna quelle variazioni di tono fondamentali per non risultare troppo monocorde. 52 minuti di orgasmo sonoro, un lavoro dedicato a tutti gli amanti del Death Metal tecnico sorretto da partiture intricate, averlo non è poi così difficile, basta semplicemente andare sul sito www.pavor.com e contattare direttamente il gruppo, vista la volontà del quartetto di autoprodursi, rimanendo così libero da quei vincoli che spesso le label impongono.
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