PARADISE LOST: Obsidian
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13/05/2020I Paradise Lost hanno alle spalle ben trentadue anni di carriera, e rimaniamo quasi stupiti nel ritrovarli così in forma e ispirati per questo loro sedicesimo studio album intitolato 'Obsidian'. Un aspetto da evidenziare subito è che, rispetto ai due precedenti lavori, 'The Plague Within' e 'Medusa', più aggressivi e monolitici, la band sembra con questo full-length ripercorrere in maniera più convinta quei territori gothic che l'hanno resa celebre e ne hanno fatto le fortune, soprattutto negli anni '90. Su 'Obsidian' si possono così ritrovare avvolgenti atmosfere dark, intrise di una sottile vena malinconica, che riescono a rendere le composizioni particolarmente emozionanti e cariche di fascino, con un appeal che però è senz'altro fresco e attuale. Facile dunque rimanere avvinti dalla carica aggressiva, ma elegante di brani come "Darker Thoughts", impreziosita pure da inserti di archi, o "Fall From Grace", le due tracce di apertura che mettono subito in chiaro tutto il vigore e la forza espressiva che 'Obsidian' è in grado di offrire. Sotto questo profilo è davvero superlativo nelle sue performance il singer Nick Holmes, quanto mai efficace sia nelle extreme vocals, sia con il cantato pulito. Ottimo anche Greg Mackintosh, autore peraltro di alcuni pregevoli assoli, come nel caso di "Ravenghast". Non mancano tuttavia brani con un approccio un po' differente: "Ghosts", ad esempio, presenta un groove pulsante e ritmi ossessivi che la rendono praticamente un brano ballabile; parimenti ossessiva, ma dai ritmi più lenti è "Forsaken", mentre "Serenity" è una traccia più aggressiva che sembra avvicinarsi maggiormente ai due album precedenti. Diciamo che, a nostro avviso, nella seconda parte la tracklist presenta qualche episodio meno brillante, ma ciò non toglie che "Obsidian" sia un gran bel disco, assolutamente meritevole di attenzione.
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