OVERKILL: Ironbound
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25/02/2010Nuovo capolavoro discografico per i colossi americani del thrash Overkill, degli autentici mostri sacri che, nonostante abbiano ben 15 album in studio all’attivo e siano arrivati, dopo 30 anni di onorata carriera, a toccare la soglia dei 50 anni, non hanno la benché minima intenzione di placare i loro furiosi animi si plachino e sono prontissimi a recitare ancora un ruolo da protagonista. Questo nuovo lavoro ha la potenza devastante, prendendo in prestito il titolo di un noto film di Stanley Kubrick, della pallottola "Full Metal Jacket" sparata alla velocità della luce da un cecchino addestrato presso la scuola dei marines. Si parte subito alla grande con "The Green And Black" ed "Ironbound", un autentico assalto frontale a base di puro thrash suonato in maniera a dir poco divina; completano il tutto l’ottima prova vocale di Bobby "Blitz" Ellsworth, i mirabolanti e funambolici assoli generati dalle asce del gruppo Linsk e Tayler e l’imponente energia che ormai è diventato un marchio di fabbrica del loro sound. Riuscire a trovare dei cali di concentrazione in questo album è praticamente impossibile. Tutti i brani sono delle autentiche perle. L’unico momento di pausa il gruppo se lo concede con la stupenda ed introspettiva "Give A Little", in cui il singer Bobby mostra il suo lato più melodico lasciandosi accompagnare divinamente da un ottimo coro di sottofondo. Citazione a parte meritano la devastante "The Head And Heart", che, grazie al titanico duello basso-voce, si candida ad essere il brano più pesante e massacrante dell’intero lavoro e la stupenda "In Vain", ottima traccia resa formidabile dall’eccelso assolo finale. A questo punto non resta che attendere la calata italiana del quintetto per urlare e cantare a squarciagola sia i nuovi brani che i loro classici.
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