OMNIUM GATHERUM: Origin
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11/11/2021Gli Omnium Gatherum giungono con 'Origin' al loro ottavo full-length, che viene pubblicato in occasione del venticinquesimo anniversario dalla loro formazione. Rispetto al precedente 'The Burning Cold' si riscontrano alcuni cambi in line-up, con l'innesto del batterista Atte Pesonen e del bassista Mikko Kivisto, il quale dà una mano con il cantato pulito al chitarrista Markus Vanhala, per quanto questo resti il principale interprete sotto questo profilo. In linea di massima, la band rimane fedele al proprio stile, suonando un death metal connotato da una forte ricerca per le melodie, che si caratterizzano specialmente nei refrain, ma non vengano tralasciate venature prog, che sono un altro elemento fondante del gruppo finlandese, anche se magari in questo disco non sembra essere uno degli aspetti che emerge maggiormente: è tuttavia senz'altro presente, come testimonia, ad esempio, il brano conclusivo, "Solemn", che si prolunga fino ad arrivare quasi ai nove minuti di durata. Oltre all'aspetto melodico e a quello prog, la musica degli Omnium Gatherum si caratterizza per una certa vena malinconica, peraltro tipicamente scandinava, che viene resa come sempre molto bene grazie alla capacità di creare una certa atmosfera, un mood, che viene ulteriormente esaltato in pezzi più lenti, come avviene nel caso di "Fortitude". Per quanto riguarda il sound, la band aveva chiesto a Jens Bogren, che ha curato il mixaggio, di renderlo simile ad una sorta di versione melodic death di "Hysteria" dei Def Leppard: siamo sinceramente curiosi come Bogren possa essere riuscito ad interpretare una così singolare richiesta, però in effetti l'album non presenta un sound particolarmente fresco e moderno, che forse avremmo visto sinceramente più adatto al genere di musica proposto dalla band. "Origin" è comunque davvero un buon disco, in cui bene o male quasi tutti i pezzi riescono ad essere un autentico concentrato di aggressività, classe e melodia: l'unica traccia che ci ha convinti un po' meno è "Tempest", il cui tema principale sa tanto di già sentito, a parte la strumentale "Emergence" che, posta in apertura, rappresenta semplicemente una sorta di intro. Possiamo considerare dunque "Origin" un lavoro apprezzabile, che aggiunge un ulteriore tassello di valore alla discografia della band finlandese.
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