OCEANS: The Sun And The Cold
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23/01/2020Davvero interessante il sound degli austriaci Oceans che, dopo un paio di demo, approdano su una delle case discografiche più importanti nella storia della musica estrema. Prodotti dalla Nuclear Blast, che da parecchio tempo ha la nomea di produzioni super pompate e “plasticose” (caratteristiche dominanti anche su questo lavoro), stavolta ha visto giusto. L’amalgama di generi di questa band è ricca e particolare. Su una base di death melodico si inseriscono svariati agganci a generi apparentemente distanti, come il gothic e il post-rock, che impregnano di melodia decadente tutto il lavoro, come anche parentesi black contrapposte a inserti deathcore. I ritornelli sono composti con intelligenza, per risaltare in modo che rimangano nella mente e nelle orecchie dell’ascoltatore come in “We Are The Storm” e “Dark”, pezzi emblematici dell’album che contengono tutte le caratteristiche citate finora che destrutturano le convenzioni con sfuriate death e melodie romantiche. “Paralyzed” è la canzone che più mi ha colpito per la sua violenza e dolcezza, un brano lento ma carico di emotività sia nel testo che nella musica, ha le sembianze di un incontro/scontro fra In Flames e Sentenced. Non è un segreto l’influenza, sullo stile compositivo, del nu metal, il retaggio di artisti come Korn e Slipknot si avverte in “Take The Crown” ma anche sonorità in stile Marilyn Manson sono evidenti vedi il pezzo “Water Rising” che ricalca un po’ il recitativo del reverendo. Nota di merito per la cura dei suoni, in particolare i campionamenti e le basi elettroniche (altra caratteristica tipica del loro sound). In chiusura “Hope” mette a nudo tutta la sofferenza e l’intensità in un brano lento pregno di emotività. Ottime performance da parte di tutti i musicisti, la fase compositiva ben studiata, con particolare rilievo per il cantato sulle clean vocals; Timo Rotten ha dato quel tocco nostalgico da anni novanta che ho davvero apprezzato. L’uscita sarà corredata con un doppio cd in edizione limitata speciale insieme ai primi due EP ‘Into The Void’ e ‘Cover Me In Darkness’. Un album molto caratteristico, a tratti gotico e tenebroso, miscelato con sonorità più moderne e spinte tipiche del death moderno.
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