OBITUARY: Dying Of Everything
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31/01/2023Dopo cinque anni di silenzio discografico, con l’eccezione di un live e di un EP del 2017, tornano in pista con un disco intero i floridiani Obituary. Formazione intatta per tre quinti, con i fratelli Tardy e Trevor Peres, oltre al pluridecorato bassista Terry Butler, grande ex di gloriosissime band del genere (Death, Massacre, Six Feet Under). Ammetto di non averli più seguiti dopo il quinto disco, ‘Back From The Dead’, dell’ormai lontano 1997, per cui, ascoltando questo nuovo ‘Dying Of Everything’, noto che il tempo si è fermato. La band è rimasta abbastanza fedele alla propria linea compositiva fatta di distorsioni marce, assoli cacofonici e tempi più rallentati della media delle band death metal old style; e il tutto con il contorno della voce roca, quasi disperata di John Tardy. A voi ascoltatori il solito dilemma amletico: questo atteggiamento da “fedeli alla linea” è un limite o un segno pregevole di coerenza? Invece. per me, come in tutte le cose, la virtù sta nel mezzo: il disco è gradevole e porta con sé il proprio marchio di fabbrica, con i Celtic Frost come principale fonte di ispirazione, come già ricordato in occasione della recensione di un’altra release della band. Ma per converso forse la band floridiana avrebbe bisogno di una rinfrescata qua e là, nella produzione e negli arrangiamenti, allo scopo di evitare l’accusa di ripetersi sine die. Ciò, tenendo comunque bene in mente che il genere è quello e non ha grossi margini di rinnovamento.
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