OBITUARY: BACK FROM THE DEAD
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13/05/2006Con “Back From The Dead” gli Obituary si sono congedati dal proprio affezionato pubblico e hanno messo la parola fine a dieci anni di carriera all’insegna del death metal più viscerale. Col tempo poi quello che sembrava essere un “addio” si è tramutato in un “arrivederci” e nel nuovo millennio i nostri sono tornati col monolitico “Frozen In Time”, ma questa è un’altra storia… Tornando invece a focalizzare la nostra attenzione sul quinto full lenght album della band floridiana, non possiamo che rilevare come questo, sotto vari aspetti, si ponga qualche livello più in basso dei suoi predecessori. Il tutto a cominciare da una produzione molto meno potente che in passato, che toglie spessore a tutto l’album e ne lima il lato più aggressivo. Dei dieci brani proposti (non considero Bullituary), sono pochi quelli che si sollevano da una mediocrità decisamente inconsueta per una band che ha saputo forgiare capolavori come “Cause Of Death” e “The End Complete”. Ma la realtà di “Back From The Dead” è quella di un gruppo che sembra davvero aver perso lo smalto di un tempo e la capacità di scrivere brani insieme corrosivi e devastanti. Eppure la partenza, con “Treatening Skies”, è di quelle che lasciano il segno: si ha l’impressione che gli Obituary vogliano nuovamente premere maggiormente sull’acceleratore, a differenza di quanto fatto con l’ultimo (per altro apprezzabile) “World Demise”, ma è una sensazione che viene presto spazzata via da una manciata di tracce più fiacche che non rendono onore all’effige dello storico quintetto (su tutte “By The Light”, ). Molto meglio la seconda metà del disco, coi toni oscuri di “Feed Down The Weak” e il groove di “Lockdown”, brani capaci di risollevare le sorti di un disco che si guadagna sì la sufficienza, ma che lascia i fan con troppo amaro in bocca.
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