You are here: /

NIGHTWISH: DARK PASSION PLAY

data

01/10/2007
87


Genere: Symphonyc Power/Gothic Metal
Etichetta: Nuclear Blast
Anno: 2007

Il tempo è giunto. Tre anni sono trascorsi dalla release di “Once” ed il licenziamento di Tarja Turunen certo non ha contribuito ad alleviare l’attesa per questa importante release. Il disco della svolta per i Nightwish prende il nome di “Dark Passion Play”: un’oscura commedia di passioni dietro alla quale si celano i sentimenti del compositore Tuomas Holopainen, relativi a questo importante split, espressi dalla nuova candidata a prendere il posto dietro al microfono. Stiamo parlando di Anette Olzon, ex voce degli Alyson Avenue che abbiamo già conosciuto grazie ai singoli “Eva” e “Amaranth”, il cui timbro pulito testimonia l’importante abbandono alla voce lirica femminile. Un passo importante per i Nightwish che non vuole dire per forza “snaturarsi” o amalgamarsi ad altri gruppi in voga al momento. Infatti per quanto la voce di Anette in questo contesto si avvicini di più a quella di Sharon Den Adel (Within Temptation) rispetto che ad altre, con i dovuti limiti del caso, non si può non evidenziare un’ottima interpretazione dei brani da parte sua oltre che ad una valida estensione vocale. Oltre a questo “Dark Passion Play” non riesce certo a farsi trovare banale. Ben convinti dei propri mezzi e forti di una produzione monumentale i Nightwish si prendono il rischio di cominciare l’album con una suite di tredici minuti. “The Poet And The Pendulum” si rivela così una grande sorpresa e vera gemma compositiva, così trascinante nel suo evolversi da non poterne reclamare una prematura conclusione. A seguire troviamo le “hit” di questo disco, due brani che ricalcano i singoli di “Once” ma che riescono a non risultare troppo scontati, soprattutto grazie al bel tiro di “Bye Bye Beautiful”. Eccellente è il pathos dell’unione dei due cantanti in “7 Days To The Wolves” ed è addirittura sconvolgente vedere i Nightwish alle prese con un brano così Thrash-oriented come “Master Passion Greed”, bell’occasione per sbattere un po’ la testa e godere del particolare timbro di Marco Hietala. Fase centrale del disco affidata a brani di ispirazione più Gothic scandita dalle valide “For The Heart I Once Had” e dall’orientaleggiante “Sahara”, dove Anette riesce a ben esprimere le diverse tonalità della sua voce. C’è anche spazio per vedere il combo finlandese alle prese con due brani di matrice celtica: la ballata “The Islander”, composta e interpretata da Hietala, e il trascinante strumentale “Last Of The Wilds” si rivelano altri due inaspettati pezzi da novanta. A chiudere il tutto il dolce lento di “Meadows Of Heaven”, apprezzabile ma non tra i più riusciti di sempre. I Nightwish arrivavano a questo disco carichi di responsabilità ma pare davvero che questo split abbia giovato alla band di Tuomas. Liberatasi da vincoli di ogni tipo la band è riuscita a comporre un album avvincente sia dal punto di vista musicale che da quello "lirico", per il quale l’arrivo di Anette è stato come la ciliegina sulla torta. Tarja Turunen è stata fondamentale per questa band, ma questo addio finalmente rende giustizia alle abilità degli artisti che si muovevano alle sue spalle. Touchè.

MANY DESKTOP PUBLISHING PACKAGES AND WEB PAGE EDITORS NOW USE Reviewed by Admin on Jan 6 . L'Amourita serves up traditional wood-fired Neapolitan-style pizza, brought to your table promptly and without fuss. An ideal neighborhood pizza joint. Rating: 4.5

Commenti

Lascia un commento

live report

Razzodi

RHAPSODY OF FIRE, FREEDOM CALL, SECRET SPHERE
Plan B - Malmö

Non vedevo i Rhapsody (Of Fire), in qualsivoglia formazione, da un concerto di supporto agli Stratovarius al Palacisalfa di Roma il 27 aprile del 2000. Dopo un quarto di secolo, lo scorso 7 novembre, me li ritrovo a 500 metri da casa. Come non andare? A supporto dove...

Nov 30 2024

2015 Webdesigner Francesco Gnarra - Sito Web