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NAPALM DEATH: ORDER OF THE LEECH

data

24/04/2004
79


Genere: Death Metal
Etichetta: FETO records
Anno: 2002

I Napalm Death sono una di quelle formazioni che dovrebbero essere venerate a prescindere, anche solamente per la storia che rappresentano. Partito come terremotate punk band nei primi anni ottanta, il manipolo capitanato da Shane Embury ha saputo trovare la propria migliore collocazione musicale a partire dal seminale “Scum”. Da allora in avanti, nonostante i numerosi cambi di line-up avvenuti all’interno del gruppo, i Napalm Death non si sono più fermati, e con lavori a volte incredibili, altre meno, sono arrivati integri e pronti a dire la loro anche nel nuovo millennio. Il recente “Order Of The Leech” è un bollettino medico che indica appunto che il paziente sta bene, ed è piuttosto irrequieto! Costituito da dodici brani supportati da una produzione più che discreta, il presente album mostra come i Napalm siano ancora in grado di far male come nei primi anni novanta, quando insieme ai “cugini” Carcass dominavano la scena death-grind europea. I ritmi sono sostenuti per tutta la durata dell’album e lo stesso Barney Greenway non concede all’ascoltatore un istante di pausa, aggredendolo dall’inizio alla fine col suo cantato gutturale che nonostante lo scorrere del tempo, non ha perso nulla della furia originaria. Implacabile è anche il lavoro della sezione ritmica con il basso cavernoso dello storico Embury, che appare come sempre decisivo nel risultato complessivo. Forse è un lavoro che non aggiunge nulla di nuovo a quanto di buono il gruppo ha già fatto nella scorsa decade, ma sta di fatto che pezzi monolitici e diretti come “Continuing War On Stupidity” o “Per Capita” non possono lasciare indifferenti. La base di tutto è ovviamente ancora una volta il death/grind metal più rude e implacabile, che però non disdegna intelligenti incursioni nel più furioso heavy core, per un prodotto finale granitico nella sua ferocia e mai banale o ripetitivo. Chiaro che se non amate i Napalm Death, quest’album non fa per voi, ma se l’estremo è il vostro pane quotidiano, allora date un ascolto a “Order Of The Leech” e gustatevi la forsennata “Lowest Common Denominator” o la conclusiva sconquassante “The Great Capitulator”: i Napalm Death non vi deluderanno nemmeno stavolta.

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