MYON: FRAMEWORKS
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10/10/2007Attendevo con curiosità il ritorno discografico dei finlandesi Myon, un quintetto che mi aveva sinceramente stupito grazie ad una proposta artistica tutt'altro che semplice da catalogare, caratterizzata da elementi di chiara matrice melodica intrecciati in un background stilisticamente variegato, in cui trovano posto escursioni progressive dall'accento piuttosto malinconico. Ora, a distanza di due anni dal me già recensito "Slideshow", i rockers finnici si riaffacciano sulla scena che conta con "Frameworks", album di otto tracce rilasciato questa volta non sotto il patrocinio della britannica Escape Music, ma bensì della label connazionale Soundmix Oy. Le novità sonore qui intraviste riguardano un accentuamento del versante heavy/progressivo della proposta, la quale sembra attingere con intelligente vena dal background dei noti progsters americani Queensryche, il tutto ovviamente preso con le dovute differenze del caso. Questa mia ultima affermazione non deve comunque distogliere il fatto di essere di fronte ad un lavoro che sa ariproporre al meglio le proprie reminescenze di stampo melodico, sempre ben evidenti nel mezzo di un tessuto strumentale curato e di evidente impatto, confezionato nella giusta maniera da un lavoro di produzione che sa enfatizzare al meglio le caratteristiche di una band indubbiamente al di fuori dei soliti schemi compositivi. Il resto è affidato all'evidente perizia tecnica di musicisti ovviamente preparati, bravi nel dare vita ad un prodotto in cui la pulizia esecutiva dimostra di essere tutt'altro che latitante. Non serve aggiungere altro per quanto concerne questo positivo "Frameworks", un album che conferma tutte le belle parole spese sin qui relativamente al buon operato dei Myon, e che spero possa far crescere ulteriormente l'attuale fan-base del gruppo. Insolitamente gustosi, in particolare per quanto potrebbe concernere gli ascoltatori che si muovono nei dintorni del versante hard 'n' heavy della scena attuale.
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