MOTÖRHEAD: The World Is Yours
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22/12/2010Passo indietro rispetto al precedente 'Motorizer', disco in cui la proposta si presentava più varia a fronte degli standard abituali di Lemmy e famiglia, ed i brani con un tiro più accattivante e qualitativamente di buon livello. Questo 'The World Is Yours' - titolo di paciniana memoria se mi è concessa una divagazione puramente filmettara - rispolvera pienamente, invece, la passione per il rock'n'roll che da sempre rappresenta la base portante delle composizioni di sir Kilmister, e la pratica fino in fondo confezionando un altro disco di secondo piano della carriera della band inglese. Tranne alcune eccezioni - più di ogni altra la cingolata "Brotherhood Of Man" - l'album si muove su coordinate statiche non solo sul piano stilistico(ed in tal caso non c'è molto da dire), ma anche su quello della qualità perchè si raggiunge a stento la sufficienza nei circa quaranta minuti che scorrono senza particolari sussulti. Lavoro piatto che non aggiunge niente alla carriera del band, neanche prestando un brano da annoverare tra i migliori di sempre, segno che di picchi qualitativi ce ne sono ben pochi in 'The World Is Yours'. Inoltre, la conclusiva "Bye Bye Bitch Bye Bye" è un poderoso rifacimento del già sentito a causa di quel riff twisteggiante già ascoltato miliarde di volte. Rispetto per Lemmy, per un 65enne che non ne vuole sapere di mollare, di andare in tour e sfondare timpani in giro per il globo, ma il rispetto e l'affetto sono una cosa, la mia onestà intellettuale un'altra: questa nuova uscita è inutile, vuota, impalpabile.
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