MOTÖRHEAD: MOTORIZER
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24/09/2008Bel disco questo 'Motorizer'. Davvero. Probabilmente, il disco più vario della storia dei Motorhead. Non mancano certo le speed-killer song come il buon Lemmy ci ha abituato, ma quello che colpisce maggiormente sono le ritmiche più cadenzate e più varie(era ora si sfruttassero a pieno tutte le qualità di Mikkey Dee) e le aperture melodiche che danno ai brani quel piglio accattivante in più. Un brano come "Heroes", per dire, viaggia tra la ballad drammatica ed epica ed un tempo simil marziale, mentre la conclusiva "The Thousand Names Of God" e "When The Eagle Screams" hanno un suono ipersaturo tanto che entrambi i brani siano stati scritti nei seventies. Non mancano, come ovvio che sia, i pugni in faccia e nello stomaco con la velocissima "Rock Out" e la possente Buried Alive, brani che vanno a completare una track list di tutto rispetto che non perde per strada manco il ghigno beffardo di Lemmy il quale, con "Teach You How To Sing The Bues" - già il titolo dice tutto - tratta da par suo cazzi mosci altezzosi dell'ultim'ora: Come down off your high horse, Who do you think you are, Just a clown in a one horse town, In a broke down second-hand car, Can you still get it up, Or are we pushing too hard, If you wanna get your hands on a beautiful girl, You gotta use a Mastercard. There's no excuse for bullshit So don't try to feed me none, You better shake some action, Bring it on, bring it on, You don't like the way we speak, You don't like it when you lose, Shouldn't be sad, don't get mad, Or we gonna teach you how to sing the blues... 'Motorizer' vale pienamente l'acquisto. Poco altro da aggiungere. Poi, tra l'altro, vale mica la pena perdersi anche una canzone come "English Rose" dove mr. Kilmister si svena per amore? Stupenda la copertina.
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