MOMBU: Mombu
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07/02/2012Il Mombu è un Loa, cioè uno spirito del Vudù; probabilmente uno di questi riti sciamanici ha fatto trasmigrare il sax di Luca Mai (ex ZU) in questa nuova creatura e portare con sé il marchio di fabbrica della band da cui proviene, coadiuvato in questo nuovo progetto da Antonio Zitarelli dei Neo (formazione jazzcore). Batteria, sax e congas; un difficile viaggio nell'Africa meno esplorata che spesso da l'impressione di essere una jam session - "Stutterer Ancestor" (Naked City docet) - invece tutto è matematicamente studiato. Creano danze tribali primordiali arricchite da spunti jazz, ma quando decidono di fare sul serio sono mazzate tra i denti con tanto di forma canzone destrutturata; quanto appena detto si materializza nel trittico che chiude il disco, "Mombu Storm", "Kemi", "Ten Harpoon's Ritual". La masterizzazione è stata affidata a sua eccellenza del mixer James Plotkin (sembra che il proprietario della Subsound abbia sottoscritto un contratto con lui viste le diverse uscite affidate alle sue sapienti mani) quindi ogni commento è superfluo. Per quanti stanno ancora patendo lo scioglimento della band romana (ZU), basta disperare perché i Mombu sono la loro spirituale reincarnazione.
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