MORS PRINCIPIUM EST: INHUMANITY
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26/07/2003Viene dalla Finlandia (tanto per cambiare) questa nuova promessa del death melodico più classico; il sound dei Mors Principium Est è a cavallo fra quello di In Flames, primi Soilwork e Dark Tranquillity, ma il gruppo riesce ad essere estremamente personale senza perdersi in sterili imitazioni dei sopracitati numi ispiratori. Un po' tutti i brani si muovono su territori abbastanza veloci tranne una manciata di episodi (tra cui la splendida "Into Illusion", quasi una ballad rivista in chiave swedish death); riff rocciosi dal chiaro sapore At The Gates, melodie malinconiche, assoli lavorati, in questo senso il tasso tecnico della band è ineccepibile, anche se a volte un po' arruffati. La voce del singer Ville è probabilmente una delle cose che più mi ha colpito; si tratta di un perfetto punto d'unione delle ugole di Alexi Laiho, dal quale eredità l'acidità, e di Mikael Stanne, dal quale il biondo finlandese preleva la struggente teatralità e l'aggressività. Davvero ottime anche certe soluzioni a livello di riff e di armonizzazioni. Detto in breve, i Mors Principium Est non sono la band perfetta, ma bisogna ammettere che al giorno d'oggi è difficile trovare del death melodico "classico" fatto così bene. Se siete dei fan di queste sonorità come il sottoscritto, è un acquisto più che consigliato.
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