MÖRK GRYNING: Hinsides Vrede
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13/11/2020“Ira ultraterrena” è la corretta immagine per rappresentare l’ultima fatica della storica band svedese Mörk Gryning, ‘Hinsides Vrede’. La metafora calza a pennello, data la furia proposta da Goth Gorgon, Draakh Khimera e compagni; nulla è cambiato dello stile ferale e melodico della band, la loro voglia di raccontare la loro visione del black, addolcendolo leggermente con partiture di impronta heavy più classica, chitarre acustiche, tastiere e cori, risulta di pregevole fattura. Sono passati ormai quindici anni dall’ultimo album omonimo: avevamo lasciato Goth Gorgon come unico membro della formazione originale, ma a risvegliare gli animi è stato il Party San Open Air del 2017, celebrativo per l'anniversario di 'Tusen År Har Gått': in quell’occasione i membri fondatori Goth Gorgon, Draakh Kimera e Avatar si riunirono e, conseguentemente la band firmò un nuovo contratto con Season of Mist. Ora vediamo cosa ci propongono i nostri beniamini: dopo la breve intro corredata di cori monacali, l’apertura è affidata a “Fältherren”; attacco potente e corposo, martellante e preciso come nel classico stile del black svedese. Se con il brano d’apertura, i nostri, cercano solo di annichilire le orecchie dell’ascoltatore, dal terzo brano, “Existence in a Dream”, lo stile più classico e ricco di inserti acustici, esce allo scoperto. Senza mai abbandonare la crudezza del black, la melodia fa sempre bella mostra di sé. “A Glimpse Of The Sky” è un esempio di sapienza compositiva con inserti folk, riff potenti e fierezza del metal classico che marcia nel trionfale e macabro coro del ritornello. Altra menzione d’onore alla strana e caratterizzante “Without Crown” con il suo coro dalle tinte oscure. Sembra davvero che i Mörk Gryning abbiano ritrovato l’ispirazione e la voglia di urlare al mondo la loro rabbia, sperando che la situazione live si risolva al più presto non possiamo far altro che goderci questo concentrato di rabbia e melodia.
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