MORGENGRUSS: Morgengruss
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11/02/2016Ad un certo punto della giornata, piuttosto che nell’arco di una vita intera, si avverte il bisogno, spesse volte tanto agognato, di staccare un attimo e riprendere il contatto momentaneamente perduto con sé stessi, con il proprio inconscio e con la propria anima. E proprio a quel punto può essere alquanto gradito il soccorso dei Morgengruss, che altri non è che il progetto solista di Marco Paddeu, già all’opera in creazioni musicali quali Sepvlcrvm e Demetra Sine Die. L’obiettivo di Morgengruss è quello di instillare all’ascoltatore il concetto di “distanza”, ma una distanza che diventa colma e densa come placenta, nella quale immergersi per cercare di riconciliarsi con il proprio essere interno. Questo aspetto così fluido dell’album è ben testimoniato dalla suggestiva copertina, intrisa di immagini, colori e sfumature che esplicano bene l’atmosfera eterea che è la caratteristica principale di Morgengruss. Ed anche dai titoli dei singoli brani come “Father Sun”, “To An Isle In The Water”, “River’s Call”, “Apparent Motion”, tutti sinonimo di sguardi verso dimensioni apparentemente lontane, ma percepibili attraverso la volontà di un loro raggiungimento, anche solo usando la forza della mente e dell’immaginazione. Accennati tocchi di chitarre, flussi misuratissimi di tromba e sax, sospiri delicati di voce, creano atmosfere ricercate che aiutano l’ascoltatore a riflettere su ciò che si è compiuto sinora nella vita, come se fosse seduto su un’ipotetica riva di un fiume che lascia scorrere gli avvenimenti, i quali vengono osservati con relativo silenzio e meditando su una possibile evoluzione della vita. Morgengruss è un abbraccio tra l’ambient e lo shoegaze, creando un connubio che diventa inseparabile lungo tutto l’album. Non si alzano quasi mai i toni, mantenendosi sempre su tonalità e volumi piuttosto minimali, ma allo stesso tempo determinati. Anche in quei precisi istanti dove si cerca di rendere il suono un po’ più aggressivo, per esempio in “Vena”, si resta comunque avvolti in veli che rappresentano la tranquillità e l’equilibrio, raccogliendo tutto in un microcosmo zen dove è contemplato tutto fuorché il caos. La decisione, da parte dell’artista e di Taxi Driver Records, di pubblicare il lavoro in limitate copie in vinile, a maggior ragione esplica l’intento di voler mantenere intatti gli effetti e le atmosfere che in questo lavoro si propagano e che poi, una volta fatta scorrere la puntina del giradischi sul vinile, fluttuano nell’ambiente circostante. In sostanza, Morgengruss è la riscoperta del proprio essere interiore, ed un metodo per ripulirsi dalle scorie dell’esistenza che da molte parti ci piombano addosso.
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