MOLOTOY: Most Intelligent Child
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04/01/2017Seconda prova sulla lunga distanza per i romani Molotoy dopo il gran bell’esordio ‘The Low Cost Experience’; ci son voluti ben 4 anni per dare alle stampe il follow up confermando il detto che recita: l’attesa non è essa stessa una forma di piacere? E che piacere! Fondamentalmente, il contesto sonoro è rimasto più o meno lo stesso dell’esordio, post rock melodico, elettronica e un insana voglia di musica dal piglio crepuscolare che si immola in grandiosi crescendo - "Human Race" - sonorità cinematiche per film futuristici come quella creata dai Daft Punk per Tron Legacy, ed anche una strizzata d’occhio al loro modo di fare elettronica - "Time", “I’ll burn Like A Meteor”. Abbandonate le chitarre liquide e reimpastata la formazione, si esibiscono nella creazione di atmosfere spaziali accompagnate da un uso del violino (copiose le lacrime che sgorgano al suo incedere), che richiama tantissimo un'altra realtà romana (assente dalle scene da troppo tempo e di cui si son perse le tracce), gli En Plein Air in “Ruches”; qualche tocco chill out/lounge in "Float", che non guasta mai, chiude il cerchio. Riuscite a frenare l’effluvio di emozioni che sa provocare la marcetta lunare di "Kaleidoscope"? Avete ascoltato una colonna sonora migliore di quella creata dal binomio “Allunaggio” e “When I Hit The Atmosphere”? Le partecipazioni di The Niro in "Disappear" e di Eeris "Float" danno quell’ulteriore tocco di classe ed impreziosiscono un diamante che acceca per la sua lucentezza. Un gran bel regalo per rilassarsi e volare con l'immaginazione.
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