ELECTRIC SARAJEVO: Madrigals
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08/03/2013Vede la luce il primo parto di questo progetto composto da Paolo Alvano (Kardia), Stefano Tucci (BarnumFreakShow), Massimiliano Perilli e Andrea Borraccino (Muven) registrato, prodotto e masterizzato da Valerio Fisik (Inferno - che ha anche collaborato suonando la chitarra nel disco), e con la partecipazione strumentale dei fratelli Soellner che hanno contribuito alla veste grafica molto curata del lavoro. Ci troviamo di fronte ad un post rock che affonda le radici nel capolavoro tutto italiano di 'Dividing Opinions' dei Giardini di Mirò, aperto ad una prospettiva neo romatic dark/wave di un altra band nostrana, gli Spiral 69 ("City Dream" e "The Worst Lover"), adornato e destrutturato dai rumorismi elettronici, opera di Stefano Tucci (synths, programming), tali che a volte sembra di ascoltare una gabbia elettrica di quelle che d'estate si usano per incenerire le zanzare. Ballate post rock molto delicate ed intimiste, ricami di tastiere, interferenze digitali, arpeggi di chitarre che si intersecano, voci soffuse e delicate, refrain di facile presa che subito ti ritrovi a canticchiare - "Lost Impero" (Everything falls into pieces), "Teresa Groismann" (These are the days when I have nothing to say, turn off the lights and forget what I say), "The Sky Apart" (che ha un inizio in sordina ma presto trova le corde per toccare l'anima con il ritornello: Give me a reason to burn) e la strumentale "The Madrigal" giusto per citare i brani migliori dell'opera - ma attenzione, avendo avuto il piacere di aver assistito al release party abbiamo potuto testare con mano la resa live della band; i romani non vanno tanto per il sottile, la scartavetratura è dietro l'angolo con volumi e distorsioni altisonanti che non t'aspetteresti ascoltando solo il cd. Lavoro da ascoltare sia come piacevo compagnia durante un viaggio, sia per viaggiare con la mente.
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