MAYBESHEWILL: FAIR YOUTH
data
12/09/2014Convenzionale post rock strumentale per questa giovane band inglese che prova a giocarsi le proprie carte facendo leva, a differenza della maggior parte delle band di settore, sull'utilizzo incessante dei synth che stendono tappeti sonori ed aperture melodiche a più non posso. Sezione ritmica ordinata ed alquanto lineare, mentre le chitarre recitano un ruolo di attore non protagonista, facendo da sponda costantemente alle più intriganti tastiere. Per forza di cose, allora, 'Fair Youth' si presenta come un lavoro misurato, dall'energia controllata, dai suoni ben bilanciati e puliti, e da una delicatezza di fondo che te la fa piacere nell'immediato. Unico problema e che pecca di longevità: dopo solo un paio di ascolti il disco diventa pesante proprio a causa dei suoi pregi, e quella sorta di autocontrollo col pilota automatico inserito si rivela subito il suo maggior difetto. Non è che chiediamo chissà quale botta di vita al quintetto di Leicester, ma quanto meno una passione più pronunciata sia quando prova ad interagire con la testa, sia con il cuore di chi sta ascoltando. Quindi "lasciarsi andare di più" potrebbe rivelarsi il motto più funzionale alle prossime attività artistiche dei Maybeshewill.
Commenti