MALEDICTA: ERUPTION FROM INSIDES
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03/03/2004I Maledicta, con questo primo loro full lenght album, ci propongono un avvincente black metal d’avanguardia, intriso di sonorità oscure e decadenti che, supportate da un uso abbondante delle tastiere, spesso sconfinano in un gothic drammatico dai toni tanto morbidi quanto taglienti. Le influenze riscontrabili sono le più svariate: possiamo trovare accenni all’approccio melodico-teatrale dei Cradle Of Filth (che come è noto, hanno poco a che fare col black originario) oppure sorte di toccata e fuga di chitarra che hanno fatto la fortuna di band come i Children Of Bodom. Una produzione professionale, particolarmente calda e corposa permette di apprezzare in modo ancora maggiore questa opera prima della band perugina, che, sin dall’opener “Neurosisma”, col suo incedere elettro-goth, mostra da subito un gruppo ispirato e pronto a diffondere il proprio verbo. Tra i pezzi più riusciti va citato sicuramente “Traditional Neverending Friend” che partendo da un’introduzione delicata e sognante sfocia in un mid tempo cadenzato in cui la voce distorta di Cerimor recita il ruolo di protagonista, adeguatamente supportata da una sezione ritmica convincente. Indovinato l'ingresso di un cantato femminile a metà brano, che conferisce al tutto una maggior evocatività, aumentandone sensibilmente il pathos. Se in certi passaggi di “Destruction” appare tutta l’influenza della band di Alexi Laiho, nella title track la personalità del combo umbro emerge in tutta la sua pienezza, con una canzone sofferta carica di feeling, in cui anche l’uso della voce pulita si rivela un’arma vincente; è bello sottolineare inoltre come l’atmosfera creata da questi cinque musicisti, nonostante cambi di tempo e stacchi più o meno acustici, riesca sempre ad essere omogeneamente cupa e sofferta.
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