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MAGNUM: Dance Of The Black Tattoo

data

08/01/2021
75


Genere: Melodic Hard Rock, Pomp Rock
Etichetta: Steamhammer/SPV
Distro: Audioglobe
Anno: 2021

'Dance Of The Black Tattoo' non è un vero e proprio nuovo studio album dei Magnum (d'altronde, di recente, nel 2020 era appena uscito "The Serpent Rings"), ma una raccolta di brani di varia provenienza. La caratteristica principale è che si tratta di pezzi rari o di versioni radiofoniche inedite di canzoni già pubblicate. La metà delle tracce sono state registrate dal vivo: in particolare, le prime canzoni della tracklist erano presenti come bonus track nel DVD "Escape From The Shadow Garden - Live 2014", ma dallo stesso DVD sono state tratte le performance di altre due belle canzoni non eseguite molto spesso dal vivo, ovvero "On A Storyteller’s Night" e la titletrack. Si tratta invece di bonus track di "Lost On The Road To Eternity" del 2018 (sempre però dal vivo) nel caso di "Your Dreams Won't Die" e "Twelve Men Wise And Just". Passando invece alle versioni studio, ritroviamo la natalizia e antimilitarista "On Christmas Day", "Born To Be King" (da "Goodnight L.A.") e due bonus track di "Sacred Blood - Divine Lies" del 2016, ovvero "Phantom Of Paradise Circus" e "No God Or Saviour"; infine, la tracklist è completata da tre versioni radiofoniche di brani tratti dagli album più recenti: "Show Me Your Hands", dallo stesso "Lost On The Road To Eternity, mentre dall'ultimo "The Serpent Rings" vengono riproposte "Not Forgiven" e "Madman or Messiah". Insomma, una composizione alquanto eterogenea, che comunque si rivela alquanto interessante: non bisogna pensare, infatti, che si tratti di scarti, bensì di canzoni magari non riproposte molto spesso o a suo tempo incluse come semplici bonus (salvo invece il caso dei pezzi in versione radiofonica che si è cercato di rendere quanto più possibile orecchiabili e di facile ascolto), che però hanno la loro ragion d'essere e riescono a brillare di luce propria. Parliamo d'altronde di un gruppo che ha classe da vendere, come sempre guidato dalla qualità chitarristica di Tony Clarkin e dalla splendida voce di Bob Catley: non si tratta magari del disco più imprescindibile della band, però chi li segue sarà senz'altro ben impressionato da una tracklist peraltro anche ben assortita, tra pezzi più duri e decisamente rock (a cominciare dall'opener "Black Skies"), accanto ad altri più melodici o autentici mid-tempo. Certo, ci avrebbe fatto piacere vedere i Magnum in tour dopo la pubblicazione di "The Serpent Rings", ma essendo stato questo cancellato a causa della pandemia da Covid-19, possiamo dire che questo "Dance Of The Black Tattoo" può rappresentare una sorta di gradevole consolazione in attesa del prossimo album.

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