LUNARSEA: ROUTE CODE SELECTOR
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11/10/2008Secondo album per i capitolini Lunarsea, band nella quale milita il batterista dei Corpsefucking Art Stuart Franzoni, anche se nel disco troviamo Alessio Colonna dietro le pelli. Niente a che vedere coi CA il sound del Lunarsea: i nostri suonano un Death melodico con evidentissimi riferimenti alla scuola scandinava più moderna. Impossibile non pensare a Dark Tranquillity, Children Of Bodom, Soilwork, Scar Symmetry e una certa malinconicità a là Sentenced durante l'ascolto delle dieci tracce di 'Route Code Selector', che si apre con la bodomiana "Magnitude 9.6", che dopo un avvio veloce e pestato, mostra subito il suo volto melodico attraverso l'inserimento di parti vocali clean contrapposti ai growl vari, assoli di chitarra neoclassici e un largo inserimento di tastiere atmosferiche e dal sapore vagamente industrial. Il livello compositivo è buono, e sostanzialmente lo standard resta lo stesso nel corso dell'album, con qualche brano più interessante come "In A Firmness Loop Day" o la melodica e progressiva "Ashen", però resta un problema di fondo: la totale piattezza del lavoro. I Lunarsea non vanno oltre il compitino ben svolto, senza errori nè roba simile, le parti di chitarra sono eseguite benissimo ma non riscontriamo colpi di genio di sorta (tecnica invece si, e non poca, ndr), così come tastiera e tutto il resto. Anche la produzione è abbastanza competitiva nella sua nitidezza (troppa però, per poter parlare di Death metal), in puro stile Finnvox. Insomma, chi non va matto per questi ambiti musicali non credo possa apprezzare più di tanto questo lavoro. Per chi apprezza, invece, fatevi avanti: questa è roba per voi.
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