LOWER DEFINITION: THE GREATEST OF ALL LOST ARTS
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05/10/2008Un altro centro per casa Ferret con questi Lower Definition, che arrivano al full length dopo un unico mini che li ha proiettati nella scena statunitense a gran velocità. Si può dire senza timore di sbagliare che la band rappresenta forse una delle sfaccettature più complete della scuderia americana, mischiando con abilità un po’ tutti gli stili del *core moderno, bilanciando gli elementi con abilità per non far storgere il naso a nessuno, che si tratti dell’emo kid, dell’amante di sonorità più classicamente metalliche e melodiche o sperimentali e noisy. La famigerata arte perduta cui si riferisce il titolo è nelle parole della band la capacità di scrivere musica di qualità, e se forse suona un po’ gradasso come statement, si può affermare senza timore di smentita che i Lower Definition siano riusciti a pubblicare un platter di qualità. Tutti gli undici brani, in particolare quelli posti al centro del disco, si rivelano entusiasmanti, e faranno contenti chiunque ama il metalcore, in un periodo ricco di uscite dove è davvero difficile scegliere cosa comprare.
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