LOVE/HATE: Blackout in The Redroom
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27/05/2016Ad un’attitudine street rock figlia dell’epoca, faceva eco un gusto musicale contaminato dal funky, che in versione più evoluta da lì a breve avrebbe regalato alcune gemme in ambito crossover, pregne di sonorità pazzesche: Saigon Kigk, Living Colour, Jane’s Addiction, Faith No More, Mindfunk ed altri. I Love/Hate esordiscono nel 1990, ovvero poco prima che l’hairmetal venisse bandito dalle masse, per lasciare il posto a sonorità alternative che avrebbero spodestato tutto il glamour del decennio precedente. Il funk rappresenta il filo conduttore di ‘Blackout …’, un album costruito intorno a brani semplici nella struttura, ma dal forte impatto elettrico ("Tumbleweed", "Straightjacket" e "Rocket Queen"), sfregiati dalla voce viziosissima ed acida di Jizzy Pearl: l’istrionico vocalist lo ritroveremo nei ranghi di due vecchie glorie del metal californiano, L.A. Guns e Quiet Riot, nel tentativo di rilanciare carriere oramai sbiadite da tempo. La scanzonata title track è stata un tormentone, grazie alla heavy rotation della defunta MTV, idem "Why Don’t You Think They Call It Dope?”, brano che ruota intorno al basso schizofrenico di Skid e che deve le sue fortune al coro azzeccato. Il successivo ‘Wasted In America” confermerà i Love/Hate come una buona rock band capace di proporre sonorità interessanti che dal vivo dal meglio di sé, mostrando il suo lato selvaggio ed irriverente.
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