LAST MISTAKE: LAST MISTAKE
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15/05/2007Capita spesso di recensire bands che mostrano notevoli potenzialità già dai propri primi demo cd, ma non sempre queste riescono a raggiungere il tanto sperato traguardo del primo full-lenght in studio, cadendo spesso preda delle mille contraddizioni e dei sinistri sentieri che si trovano nascosti dietro l'agognata strada del music biz. E' quindi una grade soddisfazione riuscire a recensire per me il qui presente debut cd dei capitolini Last Mistake, gruppo che ho avuto l'opportunità di seguire già dai primi passi in studio grazie alle ottime prove offerte nei demo "Fuoco" e "Fuoco Vs. Terra", due antipasti buoni per mettere in mostra le qualità di un quintetto finalmente notato da una delle diverse etichette sparse sul mercato, in questo caso la Powerzone Records. Ed è così che l'omonimo cd dei Last Mistake vede finalmente la luce, mostrando da subito una chiara maturazione di cinque ragazzi ora pronti finalmente a dire la propria all'interno della scena musicale che conta, complici un rinnovato spirito compositivo che non poche novità ha portato all'interno della proposta ivi discussa. Innanzitutto va subito chiarito che le divagazioni particolarmente riflessive e ambient intraviste in precedenza, ora quantitativamente meno presenti ma intelligentemente incastonate all'interno del restato tessuto musicale, vengono affiancate a linee melodiche di grande impatto e ripulite da ogni singolo fronzolo, certo ancora malinconiche nel proprio incedere ma pronte ad essere immediatamente assimilate dall'ascoltatore già ad un primo impatto. Per rendersi conto della nuova (e a questo punto spero definitiva) dimensione sonora dei Last Mistake basta porgere un orecchio alla convincente traccia "Push", brano in cui i sontuosi arrangiamenti di synth a cura di Alex Brengola fanno da cornice ad un pezzo dal tiro sonoro di assoluto primo piano, perfettamente curato in ogni singolo dettaglio e completato dal classico chorus in grado di colpire definitivamente al primo colpo. Un episodio che comunque non rimane relegato al di sotto di fastidiosi capitoli di minor valore, venendo altresì accompagnato da altre meritevoli escursioni tra distorsioni hard, accenti modernisti ed echi di matrice quasi dark, completando al meglio un interessante quadro di marcato valore artistico. Non servono altre parole per descrivere la mia soddisfazione di fronte al meritevole debut cd dei Last Mistake, una band che con il duro lavoro e la cieca fede riposta nel proprio essere ha gettato le basi per una carriera che auguro loro rigogliosa e piena di soddisfazioni, e che in questo primo passo discografico ha dimostrato di sapere perfettamente come partire col piede giusto. Grandi ragazzi, questo sì che vuol dire tirare dritti per la propria strada.
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