KOWLOON WALLED CITY: Piecework
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11/11/2021Kowloon Walled city è una band americana a metà strada tra il noise vecchia maniera e lo stoner, al servizio di una voce un po’ graffiante del frontman Scott Eavns. Sono al terzo album con questo ‘Piecework’, un disco di soli sette brani, ma di una certa durata. La band torna sul mercato dopo sei anni di silenzio dal precedente ‘Grievances’ del 2015. Il lavoro si apre con la title track, brano molto sincopato, lento e martellante; talvolta sembra fermarsi per dare spazio a chitarre distorte e indigeste per orecchie poco abituate al noise. Una struttura simile la troviamo pure in “Utopian”, con in più un finale in crescendo, tra la voce urlata del cantante e begli arpeggi chitarristici non lontani dalle migliori esperienze dei Jesus Lizard. Ma l’intero disco, che non supera i 32 minuti, presenta come comune denominatore un suono essenziale e scarno, sia pure all’interno di strutture ritmiche varie, spiazzanti e complesse. L’impressione generale che viene fuori è quella di un disco fatto di atmosfere oscure, in cui spicca la rabbia canora di Scott Evans. Dopo sei anni, possiamo certamente parlare di un gradito ritorno
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