KEAM: KEAM
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20/06/2012Alternative che si sposa in parte con il nu metal è la proposta di questi cinque ragazzi all'esordio con il disco omonimo. Brani che rimbalzano continuamente tra accelerazioni ed aggressività e momenti meno tirati, e costruiti attorno a strutture che pompano continuamente ritmiche e melodie in un insieme di suoni incalzanti e rotondi - la mano di un producer d'eccellenza come Douglas Ford (Crossfade) lascia un'mpronta ben evidente. In più la band vanta la presenza di due bassisti - uno allo strumento tradizionale, l'altro al synth bass - particolarità sfruttata e che non passa inosservata durante lo scorrere delle canzoni, e che non si rivela alla fine solo una trovata promozionale per incuriosire qualche ascoltatore d'occasione. Ma la vera sostanza di 'Keam' risiede senza dubbio nelle dieci tracce che, oltre a coniugare con destrezza un composto di due verbi sonori simili, ma non sinonimi, più che volentieri approdano versi lidi pop tramite arrangiamenti curati e mai scontati. Però un appunto sentiamo di muoverlo, che è quello di dare la sensazioni di aver dovuto sistemare diversi aspetti del materiale per mano di "tecnici" esperti che sanno indubbiamente come e dove indirizzare la band verso la strada giusta da percorrere. Motivo che in parte si riflette sulla naturalezza dei brani che qualche volta soffre di mancanza di spontaneità. Rimane inviolato tuttavia il valore complessivo di un disco accattivante che suona in tutto per tutto "americano", ma che nasce in Italia e che potrebbe conquistare posizioni importanti nei mercati discografici oltreconfine.
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