KARIN PARK: Church Of Imagination
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03/12/2021Karin Park è una cantante svedese in giro da quasi vent’anni, qui al quinto disco. Una sorta di dark lady in salsa scandinava. D’altro canto quella terra è una fucina di musica oscura da almeno trent’anni, specialmente nel settore death/black metal. Qui ci troviamo invece di fronte ad atmosfere sulfuree e sognanti, fatte di partiture synth electropop, che talvolta possono ricordare Cocteau Twins o i Dead Can Dance. Il disco è prevalentemente lento e atmosferico, abbastanza godibile, ma troppo incentrato sulla voce, pur gradevole, della cantante. La batteria, sia pure elettronica, è quasi assente e tirare avanti per 40 minuti così è dura. Solo “Magix” risulta più vivace come brano, con una piacevole ritmica cadenzata. Da questo torpore si distaccano almeno “Omens To Come” e “Empire Rising” che almeno hanno la parvenza di “canzone”, in questo caso un electrowave vagamente eighties. Per il resto il lavoro scorre via, come dicevo prima, troppo stancamente. Leggo che da bambina cantava in chiesa. Infatti, si sente...
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