KANSAS: The Absence Of Presence
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15/07/2020‘The Prelude Implict’ ha dato il via ad un nuovo capitolo della lunga ed meravigliosa carriera dei Kansas, ripreso dopo quattro anni dal nuovo ‘The Absence Of Presence’. Ma cosa ci raccontano di nuovo i ragazzi originari di Topeka (Kansas)? Come per il precedente, i Kansas stanno affrontando una sorte artistica simile a quella di altri gloriosi dinosauri del rock come i Deep Purple (ma non solo loro…), ovvero quello di esprimere il meglio di sé nella scelta degli arrangiamenti, sopraffini ed in taluni passaggi anche affascinanti, dopo tutto il talento musicale è indiscutibile, mentre per ciò che concerne la stesura compositiva latita la verve dei vecchi tempi. Anche nei momenti meno brillanti della loro carriera i Kansas ci hanno regalato brani incredibili, mentre ‘The Absence….’ denuncia un po' troppi passaggi a vuoto, o quantomeno ripetitivi: d'altronde, le avvisaglie si percepivano già dal precedente ‘The Prelude Implict’. Gli autori di ‘Leftoverture’ si sono da sempre contraddistinti per l’enorme carisma artistico che, probabilmente, anche a causa dei cambi di formazione, oltre alle defezioni dolorosissime di Steve Walsh, Kerry Livgren e Robby Steinhardt (tutti e tre presenti in ‘Somewhere To Elsewhere’, ultimo album prima del lungo stop), non riescono più ad esprimere, nemmeno nella scelta dei suoni.
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