JUDAS PRIEST: Invincible Shield
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09/03/2024Con il Giuda Prete ci siamo lasciati eoni fa. Da ‘Jugulator’ in poi, per chi scrive, lo storico gruppo di Birmingham ha affrontato una lunga crisi creativa, pubblicando album non all’altezza del blasone dei Metal Gods: anche il precedente ‘Firepower’ aveva illuso in una pronta ripresa, ma a conti fatti ci ha lasciato ben poco. Ritrovate le energie, Halford in primis, i difensori della fede hanno fatto quadrato forgiando ‘L’Invincibile Scudo’, che conferma e consolida i Judas Priest nel loro ruolo egemone della scena metal mondiale. La band sembra aver recuperato la freschezza compositiva di ‘Screaming For Vengeance’ e la voracità di ‘Painkiller’, la perfetta miscela musicale per issare lo scudo al cospetto della comunità dei legionari del metallo. A questo giro la collaborazione con Andy Sneap (Testament, Exodus, Sabbat, Opeth e molti altri) ha dato i suoi frutti, creando le condizioni ideali per i Priest di rendere al meglio con un suono elastico e dinamico, riversando sulla scrittura potenza, velocità e melodia quando chiamata in causa. Non si registrano cali di tono, nemmeno tra le tre tracce extra, anzi qualche nuovo classico ("Panic Attack", "The Serpent And The King", "Gates Of Hell" e "Sons Of Thunder"), non avrà difficoltà a trovare un posto fisso nelle set list dei prossimi, tra l’altro, imminenti concerti. ‘The Invincible Shield’ ci restituisce un Rob Halford come non ascoltavamo da anni, in grado di modulare il suo range vocale, tra falsetti ed urla siderali, stessa cosa dicasi per la copia Tipton/Faulkner, che nell’arco di tutto l’album porta all’estremo il rispettivo strumento, sprigionando assoli di altissimo pregio: “guitars are screaming in the air…”
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