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INWARD: RUINS OF INLAND

data

20/06/2008
65


Genere: Death Metal
Etichetta: Aura Mystique Productions
Anno: 2008

Cupezza, solenne oscurità e violenza nel vecchio stile. Questa è l'aura di cui è pervaso il debut album dell'one-man-band Second Spirit (al secolo Karl Dallara), che insieme al collega Jaded Pathseeker ha dato vita al progetto Inward. I trascorsi Black Metal del transalpino sono ben visibili in questo breve album, ed è impossibile non accorgersene dai solenni e marci mid tempos, che fanno da base a quel muro di chitarre aperte e gelide, che costruiscono fraseggi semplici nella loro malvagità, con l'aiuto di sporadici e accennati inserimenti di synth che contribuiscono ancora di più a creare quelle atmosfere grim che tanto d'accordo vanno col rude cantato di Dallara. Ovviamente fraseggi elaborati e passaggi tecnici ve li potete ben scordare: gli Inward sono quanto di più nostalgico ci sia, pertanto tenetevi pronti ad ascoltare un Death metal marcissimo e grezzo, infarcito di elementi Black (o proto-black). Roba d'altri tempi, quindi. Qualche blast beat lo si sente, ogni tanto, ma sono i mid tempos a regnare incontrastati. Ogni tanto qualche guizzo c'è, e in questo senso vorrei citare il multi-tempo di "Born From Pain", aperta da oscure e maestose tastiere e che prosegue in marciume e violenza, alternando galoppate blast beat a brevi mid tempos. Interessante anche la lunga e articolata "Fallen Godman", feroce mazzata intervallata da oscuri e atmosferici synth, che ne smorzano la violenza confendole, però, un'aura oscura e maestosa. Solo cinque tracce, senza contare i due brani strumentali nel finale: la lenta e doomeggiante "Ashes Of Humaity" e l'inquietante arpeggio acustico "...". La produzione non è il massimo, ma credo che anche quei suoni polverosi e poco sfumati rientrino nell'ottica del sound. Che dire, questo disco piacerà ai fan dei Celtic Frost, degli Hellhammer, dei Venom, dei Bolt Thrower e roba simile, ma potrebbe disinteressare tutti gli altri. Rigorosamente old school. P.S. il disco era già stato pubblicato nel 2004 con una copertina diversa per un'etichetta indipendente.

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