INVERNOIR: Aimin For Oblivion
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15/10/2024Secondo lavoro sulla lunga distanza per la formazione capitolina che nel frattempo ha sostituito l’ex batterista con Flavio Castagnoli (Rome in Monochrome, ex-A Taste of Fear, ex-Ars Onirica). L’opera in questione è una sorta di bignami del Gothic Doom, poichè traspare chiaramente la reverenza verso i Swallow The Sun (oltre che per gli alfieri d’albione: My Dying Bride, Anathema) con il loro alternarsi di grandi parti malinconiche ad altre rocciose e lo svariare del cantato: clean vocals/screaming/growl. Non lesinano incursioni nel funeral doom degli Shape Of Despair in “Useless”, impreziosito da un cameo di grande pathos del vocalist stesso. “Unworthy” trasmette tutto l’amore per i Type O Negative, come “Desperate Days” cita i Katatonia. Quanto sopra non è da considerarsi un limite, come potrebbe facilmente essere deducibile, perchè includere in un unico lavoro tante sfaccettature delle band che hanno fatto la storia del genere, incorporandole con interessanti parti progressive, è una qualità che non tutte le formazioni possono vantare. Particolarmente evocativa ed oscura la copertina del disco ad opera dell’ungherese Holo Dreamz, che riesce a catturare immediatamente l’occhio. Qui di oblio non c’è nulla, al contrario c’è qualcosa che a differenza del titolo, vuole rimanere impressa quanto più a lungo possibile. Il release party ha confermato la bontà dell'opera aggiungendo una dirompenza che nessun disco potrà mai contenere. L’arte del rielaborare idee altrui con abilità.
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