I COMPAGNI DI BAAL: I Compagni Di Baal
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05/06/2012Omaggiando l'omonimo sceneggiato televisivo francese del '68, il quartetto anconetano debutta con un egregio lavoro sotto Jolly Roger. Concettualmente parlando seguono la scia già fortemente marcata da L'Impero Delle Ombre, e sono proprio il cantante e il tastierista di questa band a collaborare in questo disco. L'atmosfera che si respira, però, è diversa. A differenza della band di Cardellino e soci, i ragazzi virano su sonorità più classiche, sia rock (Queen), sia heavy metal. Inevitabile l'approccio di certi brani che ci riportano alla mente le cavalcate epiche degli Iron Maiden, oppure certi stacchi cari alla vecchia e immortale NWOBHM, senza dimenticare le radici più forti e tipiche di tal genere, ben assestate, ma senza strafare, sui Black Sabbath. Indispensabili, per concludere, le tastiere del session Stefan Secli che fa un lavoro a dir poco egregio, e la copertina bella nella sue essenzialità dell'illustratore Stefano Scagni (già Minotauri, Doomraiser). Ascoltare questo disco è come intingere un'anima oscura nelle sonorità del metal anni '80, ma con un tocco di prog funereo e classicismi che non guastano mai. Poche band acclamano le proprie radici in questo modo, quindi gran bel debutto.
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