I: BETWEEN TWO WORLDS
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25/10/2006Di recente in Norvegia è comparsa una nuova tendenza musicale per il metal estremo, introdotta da Impaled Nazarene ma soprattutto Carpathian Forest anni fa: unire alle atmosfere tipiche del BM norvegese il sound sporco e fottuto dei Motorhead. Dopo Satyricon e la delusione Darkthrone, questa volta parliamo invece di un nuovo gruppo (nuovo solo nel nome perché i suoi componenti appartengono a Immortal, Enslaved, Gorgoroth e Sahg), il cui moniker è semplicemente I. Figura centrale di questo progetto musicale è Olve Eikemo (in arte Abbath, mastermind degli Immortal) che dopo la disfatta del suo gruppo nel 2003 e la successiva militanza in un gruppo di cover dei Motorhead, ha coniugato queste sue due passioni e ha formato una all-stars band con l'apporto di Demonaz (ex Immortal) che ha curato per intero i testi dell'album. Musicalmente parlando, a differenza dei due casi sopra citati, ci troviamo innanzi ad un prodotto valido, fresco e pieno d'ispirazione, dove ogni canzone ha finalmente una sua anima e un tiro eccezionale. L'influenza della band di Lemmy è altissima nel songwriting e si sente specialmente nel lavoro delle chitarre, e dei vecchi Immortal rimane solamente il sound generale e la voce di Abbath mentre sul piano lirico spicca Demonaz con un'assortita di testi epici sulla falsariga di quelli dei Bathory del periodo epico; unite il tutto ed otterrete un dischetto d'oro che in tutta onestà entra di prepotenza e maleducazione nella mia personale playlist di quest'annata così turbolenta. Per carità non si grida al miracolo giacché più o meno si tratta di soluzioni già provate nel corso di questi ultimi anni, ma rispetto alla stragrande maggioranza di coloro che lo hanno già fatto, gli I lo hanno fatto bene e senza montagne di pubblicità a proprio carico. E per questo vanno elogiati.
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