HEVIDENCE: Nobody's Fault
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20/12/2016Noto ai più per i suoi trascorsi nei DGM, il chitarrista Diego Reali si cimenta con i suoi Hevidence nell'hard'n'heavy di matrice (neo)classica, mettendo il suo stile e la sua tecnica al servizio di brani che più classici non si potrebbe. Basta ascoltare la sola opener "Dig In The Night" per comprendere quanto Diego sia debitore di gente come Blackmore e Malmsteen, anche se la sua personalità emerge di brano in brano, evitando per fortuna di figurare come il "solito chitarrista tutto tecnica e niente anima". Per quanto concerne invece il contenuto di 'Nobody's Fault', rimandi ed ispirazione a parte, il disco di assesta su buoni livelli qualitativi grazie ad un songwriting che punta molto sul dinamismo e sull'energia, e che spesso si disimpegna con naturalezza dalle fondamenta classiche per incunearsi in territori heavy/power/progressive che da una parte arrichiscono il campionario esposto dagli Hevidence, mentre dall'altro tendono un po' troppo a sfilacciare la proposta, rendendola nel complesso poco uniforme. In pratica, la classica croce e delizia: prese singolarmente le canzoni funzionano quasi tutte, mentre l'insieme suona un po' dispersivo nonostante restino ben evidenti i tratti stilistici. Altra nota (poco) stonata è rappresentata dalla voce di Corrado Quoiani, molto bravo e dall'ugola calda quando si tratta di delimitare con il fuoco i territori hard'n'heavy, quindi quelli più classici, mentre risulta meno convincente quando i brani superano quei confini (che sia chiaro, non certo per incapacità tecnica, ma per pura impostazione vocale). Detto questo è importante rimarcare di nuovo che band e disco viaggiano su strade sicure, rischiando qualche volta, ma bravi a ritornare in carreggiata. Con Andrea Arcangeli (DGM) al basso a garantire maggiore professionalità, gli Hevidence hanno le proverbiali potenzialità per puntare ancora più in altro. Tutto sommato sono al secondo disco in studio, e tempo e talento sono dalla loro parte.
Delusi (e come non potrebbe essere così) dal nuovo Malmsteen? 'Nobody's Fault' fa al caso vostro.
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