HELL WITHIN: SHADOWS OF VANITY
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20/05/2007Ottima ennesima sorpresa in casa Lifeforce questi Hell Within, americani e arrivati al terzo album, il secondo per la label tedesca (che negli ultimi mesi sta sfornando dischi di notevole spessore). A guardare le foto promozionali uno si aspetterebbe degli spietati thrashcorer della East Coast, musicisti senza pietà che ripercorrono i passi di Hatebreed e compagnia. Invece ci si sbaglia di grosso, visto che se l’incipit dell’opener “Shadows Of Vanity” è ben aggressiva e tirata, l’intero platter confeziona uno dietro l’altro ottimi pezzi di nu metal aggressivo ed estremo, che non si fa ingabbiare da schemi preconfezionati ma che porta i Mudvayne di “Lost And Found” (per dirne una, di band) su un nuovo livello musicale. Gli Hell Within sono dei fuoriclasse ad unire la melodia catchy e le scorribande più classicamente metal senza cadere nel copione già scritto del metalcore o dei Korn, e questo è senza dubbio un pregio. “Lay Down Your Arms” (il pezzo a mio avviso più riuscito), “In The Absence Of Fire”, altro colpo clamoroso, e tutto il resto si districano tra thrash metal e melodie ruffiane con classe finora quasi mai sentita. Se volessi condensare il tutto oserei dire che gli Hell Within sono semplicemente i Mudvayne, quelli più convincenti, che senza rinnegare sé stessi spingono un po’ più sull’accelleratore senza mai arrivare ad essere una band thrashcore. Accatatevillo, senza esitazioni.
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