HATEBREED: FOR THE LIONS
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23/05/2009Arrivano anche gli Hatebreed al disco di cover (un passo ormai considerato obbligatorio da molteplici band), e lo fanno con una scelta di brani corposa, che spazia dall’hardcore east coast che ha gettato le basi di tutto, al metal più classico e thrashettone, insomma le influenze principali di Jasta e soci. Non è che ci sia granchè da dire; i pezzi sono reinterpretati con abilità, e secondo lo stile Hatebreed al 100%, e se consideriamo che si tratta già di pezzi storici e fondamentali, il risultato era prevedibile. Se però i brani più smaccatamente hardcore si rivelano prevedibilissimi (ma Set It Off rimane pur sempre un massacro), è nel metal più classico che gli Hatebreed si sbizzarriscono, tra Slayer (quando mai sentiremo altri assoli in un disco della band?), Sepultura, Obituary (!) e Metallica, dove Jasta è costretto a cantare e sfoggia un pulito più che discreto. Tutt’altro che fondamentale, ma gradevole.
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