GOD DETHRONED: Illuminati
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06/02/2020Nuovo full-lenght per gli olandesi God Dethroned che con il loro blackened death metal ritornano agli antichi fasti. Trentasei minuti, la durata dell’album, molto breve e molto intenso; arrivati a conclusione si ha ancora voglia di sentire le agghiaccianti urla di Sattler e soci. Il ritorno alle origini è dovuto anche all’abbandono delle tematiche basate sulla prima guerra mondiale in favore di storie occulte, demoniache, anti-religiose, come nei loro primi lavori ‘The Grand Grimoire’ e ‘Into The Lungs of Hell’. ‘Illuminati’ si apre con la titletrack che crea, da subito, il giusto pathos aggressivo, violento ma a tratti melodico e sinfonico con tematiche che sviluppano il tema della setta religiosa citata nel titolo. Davvero di qualità lo studio eseguito sulle voci, a partire dalle sperimentazioni del growl di Sattler fino ad arrivare alle urla del bassista Jeroen Pomper; risaltano spesso le parti vocali pulite, eseguite e curate dallo stesso Sattler, che donano sonorità più variegate. La melodia ha un peso cruciale su questo lavoro, canzoni come “Book Of Lies” e “Gabriel” rappresentano il lato più “mainstream” dell’album, dei mid-tempo con un songwriting molto rock. Non mancano, ovviamente, gli inserti più estremi come “Broken Halo”, “Satan Spawn” e "Blood Moon Eclipse" sulle quali i nostri si concedono parentesi di riff velocissimi e sporchi in stile Slayer o sonorità anche più crude. Gli arrangiamenti sinfonici, curati direttamente dalla band, i cori e la cura nel sound, vedi "Spirit Of Beelzebub", mi hanno fatto pensare più volte agli esponenti più in vista di questo genere come Cradle Of Filth, Behemoth, Dimmu Borgir ecc. senza mai sfociare nel plagio o nell’imitazione ma mantenendo una propria identità ben definita. Un album gustoso che sposta l’asticella più in alto puntando ad un fetta di mercato più ampia senza scontentare i fan di vecchia data che ritrovano una band nel pieno della sua forma artistica, senza impoverire il sound o edulcorandolo con facili ritornelli e voci pulite ma con un attento dosaggio delle melodie e della crudezza del black/death.
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