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GASKILL, GERRY: COME SOMEWHERE

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24/06/2004
71


Genere: Rock
Etichetta: InsideOut
Anno: 2004

Rimaneva solo lui all'interno dei King's X ad non avere fatto un album solista, od aver partecipato a side-projects con altri musicisti, così dopo Doug Pinnick e Ty Tabor anche Jerry Gaskill esce con un album tutto suo: "Come Somewhere". La ragione, stando alle sue stesse parole, che lo ha spinto a comporre e suonare (con l'aiuto dell'amico Tabor) questa prima opera, è stata la voglia di proporre musica basata sulle sue sole sensazioni: questo non vuol affatto dire che Gaskill abbia problemi con la musica dei King's X, ma anzi ribadisce che in un gruppo si fondono le idee di tutti. E se uno vuole dare un'impronta solo propria ad un album, è allora giusto provarci creando qualcosa da soli. Il risultato è un album con un'impronta rock sicuramente presente, ma non molto definita; anzi all'interno si possono notare parti vicine al pop, altre allusive al prog, momenti melodici e filoni rockeggianti. Le quindici canzoni che compongono il CD scorrono veloci (anche perché il tutto dura circa 47 minuti), affrontando tutti i vari aspetti musicali; pezzi come "The Kids" e "She's Cool" colpiscono per l'impatto, altre come "Faulty Start" mettono sul piatto sonorità acustiche ben strutturate, "Garden Stroll" e "Walk Alone" un'atmosfera più cupa. Gaskill ha voluto sperimentare, e ce n'è per tutti i gusti, così andando a pescare tra le migliori tracks dell'album mi sento di segnalare la già citata "The Kids" (pezzo che apre l'album), "No Love" e "I Saw You Yesterday". Piccola nota negativa sembra essere il pezzo di chiusura del cd, che risulta tra le altre anche la canzone più dura, poiché i momenti in cui Gaskill utilizza la voce in screaming sinceramente non mi sembrano molto azzeccati. Ma si tratta solo di un neo in un lavoro che comunque risulta essere di buona fattura, e che dimostra come il batterista non sappia solo usare bene il suo strumento, ma se la cavi anche in fase di stesura della musica e dei testi. Nel complesso posso affermare che ci troviamo di fronte ad un lavoro che probabilmente non illustra nulla di nuovo e particolare, ma che sa comunque farsi apprezzare mettendo in mostra le doti di Gaskill maggiormente nascoste all'interno della parentesi King's X.

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