GALLOWS POLE: Waiting for the Mothership
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13/09/2011Ci sono band attive da decenni con una discografia di tutto rispetto che, oltre i propri confini, difficilmente li si è sentiti nominare. E' il caso di questi Gallow Pole, band che ha pubblicato il primo disco addirittura nel 1982, prodotto intriso di NWOBHM e veramente acerbo. Negli anni non hanno mai mollato anche se si sono presi delle pause di riflessioni onestamente eccessive, generalmente di dieci anni. In effetti, se una band non ha mai sfondato, i motivi ci devono essere, e anche in questo caso questa ultima fatica non farà fare di certo il salto di qualità alla compagine viennese. Partiamo con la produzione che è veramente lacunosa, in special modo il rullante è quanto di peggio si è ascoltato dai tempi di 'St. Anger', quindi anche se qualcosa di buono poteva essere contenuto in questa fatica, la produzione l'ha rovinato. Aggiungiamo che Elsko, il cantante della band che dovrebbe essere il faro di punta, risulta essere un altro punto debole, la voce estremamente nasale e retrò non aiuta il disco, a tratti sembra Dave Gahan dei Depeche Mode convertito all'heavy metal. La proposta invece è uno scialbo heavy metal con idee e riff moderatamente banali dove difficilmente si riesce a trovare un pezzo che si elevi sopra gli altri, oppure dove si riesca a lasciarsi scivolare via i pezzi in maniera indolore invece di smanettare con il fast forward. Unica eccezione forse è per la ballad "Do You Remember" la quale, allontanandosi un attimo dal genere proposto (e forse dove la voce di Elsko riesce finalmente a trovarsi a suo agio con quel che lo circonda) lascia una buona impressione. Troppo poco, le pecche sono numerose e troppo marcate, e ci si augura che gli anni d'attesa che trascorreranno prima del prossimo disco saranno impiegati nel comporre canzoni, soprattutto più adatte alle loro peculiarità e che non si ripresentino fra un anno con il secondo capitolo di questo 'Waiting for the Mothership'.
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