EXILIA: UNLEASHED
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01/02/2005Grazie al gentile intervento promozionale della BMG Italia (ed in particolare di Annalisa che ringrazio ancora per l'estrema cortesia), ho finalmente la possibilità di recensire "Unleashed", uscito nel 2004 a seguito dell'Ep "Underdog", che circa un anno prima aveva doverosamente preparato le acque del mercato discografico in attesa del full lenght ivi discusso. Composto dalle tracce già edite in "Underdog" più una serie di inediti nuovi di zecca, il nuovo lavoro in studio dei new-metallers nostrani si accolla l'onere di consacrarli definitivamente all'interno della scena hard 'n' heavy modernista del terzo millennio, complici una serie di brani dal grande impatto sonoro ed attitudinale, ben marchiati a fuoco dalla inconfondibile e trainante voce della singer Masha, una frontman capace di destreggiarsi con estrema disinvoltura sia nelle parti più melodiche, che in quelle più aggressive. Quello che stupisce subito già ad un primo impatto è l'incredibile capacità della band di comporre delle strutture musicali incredibilmente trascinanti ma non per questo banali, unendo in una sapiente quanto accattivante miscela la potenza tipica del sound influenzato da acts come Korn e Guano Apes alla facilità di assimilazione delle varie linee sonore. E' anche per questo motivo che songs come la superlativa power-ballad "Mr. Man" o la affascinante "Without You" riescono a decollare senza alcun tipo di problema, trainate da una produzione sicuramente di buon livello e da un lavoro strumentale attento e puntigliosamente curato, perfetto nell'unire con estrema maestria arpeggi cupi quanto sinistri a delle vere e proprie esplosioni distorte. Penso sia deleterio aggiungere altre inutili parole a questo meritevole "Unleashed", un lavoro vincente e appetibile per numerose schiere di appassionati, inclusi coloro (come il sottoscritto) che volgono solitamente la propria attenzione verso generi per lo più limitrofi, ma comunque distanti da quello ivi preso in considerazione. Un'uscita coi fiocchi, destinata a mietere vittime e consensi con l'inesorabile trascorrere del tempo.
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